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Mutui 2016: tasso variabile o fisso?

Chi compra una casa o un negozio o vuole aprire un’attività cerca il supporto inevitabile dei mutui bancari e, anche...

C hi compra una casa o un negozio o vuole aprire un’attività cerca il supporto inevitabile dei mutui bancari e, anche nel 2016, occorre fare i conti con prerogative fondamentali per compiere la scelta più giusta. Il dilemma è dunque se optare per un tasso fisso o uno variabile, considerando non solo la particolare situazione economica del tutto volubile ma promettente – almeno in Italia, stando a quanto ripetono dal Governo – ma anche in relazione alla proprie condizioni economiche e ad eventuali condizioni contrattuali sul lavoro per scegliere saggiamente fra i mutui in circolazione. Se infatti un posto di lavoro è stabile meglio optare per il variabile anche se con il tasso fisso - se le cose cominciano a decollare – ci si può salvare con una rata sempre identica mentre gli interessi aumentano. Viceversa, le condizioni di un tasso variabile possono convenire se in generale la ripresa non genererà il rialzo degli interessi… dunque come fare a scegliere fra i mutui del 2016? Certo, per ottenere dei mutui ai giorni nostri sono tante le variabili e le circostanze che possono modificare gli effetti sul budget del risparmiatore. Tutto allora sta nel valutare che capacità ha il correntista di sostenere o meno eventuali variazioni sulla rata prestabilita, arrivando a confrontarsi con simulazioni che nl tempo devono fare i conti con la capacità si risparmio di ogni singolo. Una formula non facile ma che – nella scelta dei mutui di questo 2016 – determina la netta differenza fra chi si trova nelle condizioni di fronteggiare stabilmente l’andamento del mercato e chi è precario, ovvero ancora ai suoi margini.     [foto: Surroga-mutuo.org]