Indennità Aspi e Naspi, ecco chi ne ha diritto

C oloro che dal 1° maggio di quest'anno hanno diritto all'indennità prevista nel Naspi (o ex ASpI, l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego, entrata in vigore il 1 gennaio 2013 e introdotta dalla Riforma Fornero per sostenere tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente l’impiego) sono tra le categorie oggetto di attenzione nel piano del Jobs Act, grazie ad una manovra che ha voluto sostituire - soltanto rinominandolo ma in fondo senza cancellarlo - il sussidio fino ad a oggi vigente contro la disoccupazione. Il Naspi (che si calcola in rapporto alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per 4,33) segue le stesse regole dell'ASpI come spiega la circolare 67 del 2014 dell’INPS: è un’indennità poi che, in ogni caso, non esclude nemmeno dal trattamento economico per l’ex-lavoratore di percepire il bonus 80 euro al mese, contributo fisso che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha inserito nelle sue priorità ormai da tempo, a vantaggio delle fasce sociali più svantaggiate nel mondo del lavoro. La stessa INPS si preoccupa di erogare il contributo di questi 80 euro erogandolo in proporzione ai giorni della prestazione durante l’indennità Naspi (o ex-ASpI, che sia) accertandosi e verificando costantemente la posizione dell’ex-lavoratore. Fra gli ammortizzatori sociali varati dal Governo finora, il Naspi rappresenta un valido contributo per far fronte ai sempre più numerosi casi in cui i lavoratori e le lavoratrici perdono il loro lavoro in modo involontario o si dimettono per giusta causa. Come per l’ASpI, anche per l’indennità prevista nel Naspi occorre informarsi in tutti gli uffici INPS o visitare il sito istituzionale dell’ente per ottenere la modulistica e le informazioni necessarie alla domanda.   [foto: Cittadinieuropei.it]