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Auto alle aste giudiziarie: è sempre un affare?
Comprare un’auto è una cosa, aggiudicarsela alle aste giudiziarie è tutt'altra cosa. Il mondo delle aste dei tribunali d’Italia è...
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omprare un’auto è una cosa, aggiudicarsela alle aste giudiziarie è tutt'altra cosa.
Il mondo delle aste dei tribunali d’Italia è una giungla in cui solo negli ultimi anni ci si è addentrati con più facilità rispetto al passato, se non altro per la crisi che ha portato da un lato molte società al fallimento, dall'altra la disperata necessità degli acquirenti di fare un affare, anche comprando delle vetture semi-nuove alle aste pubbliche.
Tuttavia, col tempo, le aste giudiziarie si sono sempre più diffuse e –ad ogni asta, ad incanto o offerta libera che fosse – si è visto un numero sempre maggiore di offerenti e dunque di rialzi ed offerte.
Il tutto, quindi, ha allontanato l’idea che aggiudicarsi un’auto alle aste giudiziarie fosse un vero colpo da novanta, mentre si è fatto spazio negli ultimi anni il dubbio che si possa anche nascondere qualche rischio. Vediamo quale: innanzitutto la maggior parte delle auto in giacenza secondo gli archivi dei Tribunale di varie città italiane, derivano da fallimenti di aziende che solitamente ne hanno un parco notevole e di varie cilindrate o destinazioni d’uso (di rappresentanza o di trasporto) il che non sempre è indicativo con il grado di usura apparente. Poi l’estetica delle auto, così come si presentano e senza opzioni di scelta, è certo un’altra cosa.
A meno che non si abbia una certa competenza con la meccanica delle auto, molto dipende dalle descrizioni delle relazioni che i curatori fanno della merce all'asta. Resta il fatto che l’ispezione delle auto nelle aste giudiziarie prima del giorno fatidico è indispensabile per valutare o meno l’affare per tempo.
[foto: Milleaste.it]