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Rio 2016: i segreti dietro le Olimpiadi

Non ci si può nascondere. Durante le Olimpiadi si finisce per tifare gli sport più bistratti del mondo, dal tiro...

N on ci si può nascondere. Durante le Olimpiadi si finisce per tifare gli sport più bistratti del mondo, dal tiro con l'arco al judo, dalla carabina al badminton; e si tifa come ai mondiali di calcio per una medaglia, per sentire l'inno di Mameli sul podio finale. Certo, quelle di Rio, sono Olimpiadi senza il botto. Quelli che si ricordano la cerimonia di apertura di Pechino 2008 ne saranno sicuramente concordi nel constatare che quella di Rio de Janeiro non è stata altrettanto spettacolare e coinvolgente. In ogni caso, queste Olimpiadi, hanno colpito per la loro sobrietà ed eleganza fino dall'inizio. A partire dal simbolo per eccellenza, un braciere ibrido, per metà fuoco e per metà una struttura metallica, a sottolineare l'attenzione per l'ambiente, che certamente non può che essere un cavallo di battaglia del Brasile. Per poi continuare con i cerchi olimpici in total green, anch'essi simbolo di un Brasile che vuole rivolgere l' attenzione al proprio patrimonio verde. E chi c'è a muovere i fili? Un pò d'Italia. L'abile burattinaio, regista della cerimonia d'apertura è stato Fernando Merelles, curatore anche dell'albero della vita, celebre emblema dell'Expo di Milano. E un pò d'Italia c'è stata anche nell'ultimo tedoforo. Ad accendere il braciere olimpico è stato infatti Vanderlei De Lima, ex maratoneta brasiliano, che ad Atene 2004 fu aggredito in gara da uno spettatore. Quella gara fu poi vinta dal nostro Alessandro Baldini, consegnando all'Italia la gara simbolo delle Olimpiadi, specialmente in terra greca. Questi giochi olimpici vedono impegnati 10.500 atleti in 42 differenti discipline. Il Maracanà, stadio storico per il Brasile, ha ospitato la cerimonia di apertura, sotto gli occhi di 60.000 spettatori, che hanno pagato un minimo di 570 dollari per essere lì presenti. E al di fuori dello stadio si consumava il quotidiano show delle contraddizioni brasiliane: scontri tra manifestanti contrari alle Olimpiadi e polizia. E poi ancora una presidente, Dilma Rouseff, impossibilitata a partecipare a causa della recente sfiducia del Parlamento, i fischi impietosi per il facente funzioni Temer, l'icona Pelè costretto a rinunciare ad essere l'ultimo tedoforo per motivi di salute e un paese in grave crisi economica. Ma del resto Rio 2016 sarà ricordato anche per le migliaia di uomini, donne e bambini che, dalle favelas, hanno visto lo stadio Maracanà illuminarsi dei colori della propria bandiera, che è verde come la loro speranza.