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I prestiti per chi ha contratti a progetto
Uno spiraglio per chi ha contratti atipici come quelli a progetto e cerca prestiti o finanziamenti. Stando alle nuove disposizioni...
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no spiraglio per chi ha contratti atipici come quelli a progetto e cerca prestiti o finanziamenti.
Stando alle nuove disposizioni del Governo che ammettono contratti precari finora riconosciuti come formule capaci di far ri-decollare l’offerta lavorativa per giovani e non, si poneva però fino ad oggi il problema dell’estrema difficoltà ad ottenere mutui e prestiti da istituti di credito esibendo soltanto contratti lavorativi di dubbia durata.
Uno scoglio che ha fermato il mercato immobiliare, che ha reso ancor più precarie le condizioni sociali di molti (che non si sono potuti concedere quindi case di proprietà come un tempo) senza considerare il riflesso sullo stallo della liquidità bancaria. Una risposta era dunque doverosa, dopo mesi, dagli istituti di credito che fino a poco prima erogavano mutui senza problemi. Anzi, più che una risposta, un’apertura alle nuove condizioni lavorative e sociali di molti potenziali nuovi clienti. In che modo.
Essenzialmente due: in primis, erogando un prestito al cliente della durata pari a quella del suo contratto a tempo determinato (di due anni ad esempio). Oppure come seconda opzione, più indicata per i titolati di contratti ancor più precari, con l’intervento di un garante, una persona sulla quale la banca può rivalersi nel caso di improvvisa e/o involontaria insolvenza del cliente firmatario della stipula.
A fronte delle prospettive che il Jobs Act vuole combattere e modificare, i prestiti per contratti a progetto o nuove formule di assunzione saranno forse presto riviste. Quello che più conta per gli istituti di credito è trovare formule nuove che possano rispondere alle reali esigenze dei clienti, perché si rimetta in moto l’economia.
[foto: Blogspot.com]