Gioco d'azzardo, ecco quando è reato

C hemin de fer, slot machine, roulette o Black Jack? Di certo stiamo parlando del gioco d’azzardo, sistemi di gioco a scopo di lucro che non implicano l’astuzia di alcun giocatore ma che dipendono esclusivamente dalla sorte dei dadi e di combinazioni non dipendenti dall’uomo. Favoriscono in ogni caso principalmente il banco che gestisce gli stessi giochi garantendogli un grande introito, a fronte di qualche combinazione fortunata che premia, solo qualche volta invece chi scommette ai rispettivi giochi. In Italia il gioco d’azzardo, in senso generico, è vietato con gli articoli 718 e 720 del codice penale, colpendo quindi sia chi detiene i giochi chi è colto al tavolo in procinto di scommettere (sulla possibilità di scommettere sulle partite sportive vige invece la legge n. 401 del 13.12.1989). Ci sono aggravanti poi se si gioca in luoghi pubblici, in presenza di minori o se le poste in gioco sono considerevoli. Quello che è permesso secondo la legge italiana è lo svolgimento infatti solo esclusivamente in siti specifici, come sale da gioco autorizzate, i casinò se con specifiche concessioni dalle autorità pubbliche e le navi da crociera, se navigano oltre il bacino mediterraneo. La tecnologia ed il tempo hanno permesso però di aggirare molte restrizioni pur restando ai limiti del lecito. Si è andando diffondendosi infatti anche il gioco online, le scommesse telematiche e via dicendo, un settore che di anno in anno aumenta il suo fatturato e che sono due anni fa raggiungeva un totale di 5 mila aziende dedicate a questa nicchia (e secondo l’Agenzia Agipronews.it un volume di gioco di 9,2 miliardi di euro).     [foto: Dolcevitaonline.it]